Costruire una nazione. Politiche, discorsi e rappresentazioni che hanno fatto l'Italia

a cura di Silvia Aru e Valeria Deplano
Ombre corte, 2013

Che cos'è l'Italia? Che cosa significa essere italiano? E chi decide, poi, chi lo è o non lo è? Queste, in sostanza, le domande di fondo, per nulla retoriche nel rarefarsi dello Stato-nazione, a cui intende rispondere l'originale lavoro collettivo presentato in questo volume.
Dall'inclusione delle terre irredente ai propositi di rigenerazione nazionale del fascismo, dalle politiche migratorie a quelle sull'immigrazione degli ultimi decenni, dagli anni del boom economico al consumismo degli anni Novanta del Novecento, lo Stato e la nazione assumono significati che vengono costantemente messi in discussione, ridefiniti e modificati in relazione a specifiche esigenze politiche, economiche e sociali del momento.


Seguendo le sollecitazioni offerte dall'idea della nazione in quanto frutto di un processo di costruzione, invenzione e costante ridefinizione, i saggi qui raccolti intendono spostare l'attenzione su quelle costruzioni discorsive (narrazioni, simboli, personaggi e comportamenti di solito registrati in modo acritico) che contribuiscono a tracciare i confini e i caratteri dell'Italia e dell'italianità, per analizzare come la loro produzione sia legata a dispositivi e istituzioni di potere. Vengono quindi analizzati i diversi prodotti culturali per interrogarne il senso, il conteso in cui sono utilizzati e le ricadute sociali e politiche. Carte geografiche, prodotti pubblicitari, testi giuridici e scolastici, giochi, film vengono dunque riletti come espressioni e veicoli di un complesso "ordine del discorso" che non solo dipende dal potere, ma concorre anche a dargli forma e continuità.