Società di studi geografici, 2016
Il tema dei beni comuni ha suscitato negli ultimi decenni un notevole dibattito scientifico e culturale, ispirando al contempo movimenti sociali, sperimentazioni pratiche, proposte di definizione teorica e di inquadramento legislativo. Si tratta di un tema ideale per una disciplina come la geografia che è, da un lato, empirica e orientata alle pratiche ma, d’altro lato, particolarmente propensa alla riflessione teorica e critica. In questo volume si raccolgono i numerosi contributi presentati nella quinta edizione della giornata di studio “Oltre la globalizzazione” della Società di studi geografici, che si è tenuta a Roma l’11 dicembre del 2015. Ne deriva una trattazione ampiamente transdisciplinare del tema dei beni comuni, sia dal punto di vista teorico sia attraverso l’analisi di casi studio.
Recensione (di Emanuela Gamberoni):
Che cosa intendiamo con bene comune? Meglio utilizzare il singolare o è da preferire il plurale “beni comuni”? Dobbiamo pensare a singoli oggetti e risorse o è imprescindibile fare i conti con il processo che tende al “Comune” e quindi focalizzarci sul Commoning? E ancora: che rapporto c’è tra bene comune e termini quali partecipazione, pubblico, condivisione, solidarietà, accessibilità, fruibilità? È tuttora valida quella logica secondo cui il/i bene/i comune/i sarebbe/ro tutto ciò che è “altro” rispetto alle dominanti dinamiche economiche e istituzionali contemporanee?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui risponde il corposo volume Commons/Comune: geografie, luoghi, spazi, città, che raccoglie i risultati della quinta Giornata di Studio in Geografia economico-politica “Oltre la globalizzazione”, svoltasi a Roma l’11 dicembre 2015 presso l’Università La Sapienza.
Il lemma cardine della riflessione scientifica è appunto Commons/Comune: pienamente attuale nel dibattito scientifico nazionale e internazionale nonché nelle scelte politiche, è sviscerato nei suoi significati, nelle sue valenze e nelle sue problematicità. Su di esso, infatti, ruotano gli oltre novanta contributi organizzati in diciassette sezioni, ben presentate e sintetizzate nell’introduzione di Filippo Celata e Roberta Gemmiti. Nelle pagine finali si trova un indice delle parole chiave, a cui si può attingere già in prima battuta per affrontare il testo secondo criteri mirati e muoversi agilmente nella ricchezza del materiale proposto.
Non certo trascurabile è il taglio transdisciplinare e, quindi, il confronto tra punti di vista interni ed esterni all’Accademia, come il mondo dell’attivismo.
Le tre relazioni d’apertura, raccolte nella prima sezione, sono rappresentative della molteplicità delle voci implicate e tracciano le principali questioni che attraversano il dibattito sul significato di Commons: definizione ed evoluzione storica, accezioni e ambiguità connesse, pratiche sperimentate e ipotizzabili, processi di Commoning e campi di azione, quali il patrimonio culturale e il patrimonio territoriale.
Possiamo poi individuare un’ulteriore articolazione delle successive sezioni tematiche. Alcune si rivolgono maggiormente a precisi contesti (ad esempio le sezioni 2-3 e 13 sono rispettivamente dedicate allo spazio urbano e alle aree di frontiera); altre esaminano specifiche risorse (il verde pubblico, sezione 4; il paesaggio, sezione 5; l’ambiente/la natura, sezione 6; la terra/il suolo, sezione 7; la montagna, sezione 8; il cibo, sezione 9; il patrimonio culturale/il turismo, sezione 12; gli immobili demaniali, sezione 16); altre ancora indagano gli aspetti economici (sezioni 10-11), gestionali (la sezione 15 in particolare) e di Governance (sezione 17), senza trascurare il vasto e innovativo ambito dell’informazione come bene comune (sezione 14).
Tra le molteplici e stimolanti linee di riflessione ne colgo qui alcune, dichiarando l’impossibilità di essere esaustiva, come si potrà ben comprendere, in ragione della consistenza e della densità stessa del volume: Commons/Comune travalica i beni più “tradizionali” (acqua, aria, l’ambiente stesso) invitandoci a guardarli in modo nuovo e, specialmente, a concepire il territorio come bene comune, dato che la sua vita dipende totalmente dall’ “azione di cura continua da parte delle società” (Magnaghi, p. 30); Commons/Comune spinge a rivedere le semantiche legate “all’economico” e al “privato”; esso ci richiama altresì a discutere il senso odierno del “collettivo”; Commons/Comune e Commoning – quest’ultimo «un verbo e non un sostantivo, che convoca dunque la dimensione non delle cose esistenti, ma dei processi e delle azioni» (Caleo, p.13) - devono o possono essere considerati la forza a cui appellarsi per contrastare le derive del processo neoliberale (privatizzazioni, individualismo ecc.). Più in generale un ragionamento su e attraverso Commons/Comune conduce a pensare e a creare nuovi mondi; i geografi sono pienamente dentro a tale scenario, come ogni contributo testimonia. Indubbiamente il tema è appassionante: assume in sé luoghi, attori, visioni, prassi e simboli ma soprattutto i rapporti tra tutte queste componenti, ai quali la disciplina geografica, nelle sue diverse scale d’osservazione, è consapevole di poter dare un apporto costruttivo.
Nodo originale della proposta è la dimensione Commons/Comune in ambito urbano: se la città è stata usualmente riconosciuta come pregiudiziale e repulsiva a tale dimensione – in quanto espressione di individualismo, assenza di relazioni solidali, successo del mercato ecc. - oggi essa diviene un contesto privilegiato di manifestazione dei processi legati ai Commons/Comune, segnatamente a seguito della crisi del 2008. Ne consegue che l’idea del Commons/Comune assurge a presenza pervasiva, si irradia con una sua energia precipua a cui guardano anche gli attori forti della città (il governo, le istituzioni, le organizzazioni economiche) perché portatrice di nuova linfa vitale, non più marginale ma centrale per il futuro. Ciò, tuttavia, cela anche un grande rischio, prospettato nello specifico da Ugo Rossi e Theresa Enright: “L’appropriazione di forme di vita in comune all’interno del discorso egemonico di matrice capitalistica sull’innovazione sociale è il sintomo più evidente del rischio di normalizzazione che minaccia l’idea di commons. […] In definitiva, l’ambivalenza dei commons, soprattutto nella sua dimensione urbana, riflette la più ampia ambivalenza del capitalismo contemporaneo, dove l’autonomia delle relazioni sociali di cooperazione e dei progetti di transizione post-capitalistica è incessantemente minacciata dalle reti di valorizzazione economica basate sul profitto” (p. 45).
Possiamo cogliere in questa ambivalenza uno dei punti su cui la ricerca potrebbe/dovrebbe proseguire. In tal senso va detto che il testo non ha conclusioni, proprio perché suo fine, come affermato nell’introduzione e durante la giornata di studio, è tracciare una griglia di questioni e chiavi di lettura atte ad aprire ulteriori percorsi di ricerca teorica e applicata, a “sperimentare iniziative di ricerca/azione” (Magnaghi, p. 35).
Lo spessore delle considerazioni formulate e dei casi di studio delineati - e soprattutto l’intreccio tra le questioni poste dagli Autori - generano un pensiero coinvolgente, che sfida il lettore.
Accanto a ciò, penso sia anche da segnalare che il tema è tanto attraente quanto ampio - e per questo anche disorientante – in particolare modo quando investe l’opinione pubblica ed entra negli orizzonti, nelle narrazioni e nei comportamenti dei cittadini. Ecco perché questo volume può essere destinato non solo agli addetti ai lavori ma a tutti coloro che intendono capire meglio le dinamiche e le opportunità offerte da un pensiero Commons/Comune. Tra i pregi dell’opera, infatti, c’è sicuramente quello di rimarcare lo spessore critico di nozioni e concetti che, entrati a far parte anche di un linguaggio divulgativo, stanno rischiando di essere assimilati fra loro, svuotati di significato e privati di efficacia (è noto ad esempio quello che è avvenuto nel tempo al termine sostenibilità). Esso può costituire un punto di riferimento anche per gli insegnanti che desiderano approfondire l’argomento in vista di una sua gestione didattica.
Informazione importante è che il testo è disponibile free access sul sito del convegno (https://ssg2015commons.wordpress.com/pubblicazione) e qui di seguito.
Volume intero (download)
Introduzione (FILIPPO CELATA, ROBERTA GEMMITI), presentazione (LIDIA SCARPELLI), e indici (download)
Sezione 1 – Introduzione
ILENIA CALEO, re|PLAY the commons. Pratiche e immaginazione politica nei movimenti culturali per i beni comuni (download)
ALBERTO MAGNAGHI, Mettere in comune il patrimonio territoriale: dalla partecipazione all’autogoverno (download)
UGO ROSSI, THERESA ENRIGHT, Ambivalenza dei commons (download)
Sezione 2 – Dai commons al commoning (urbano): la costruzione quotidiana del comune
CESARE DI FELICIANTONIO, Introduzione (download)
DANIELA FESTA, Urban commons. L’invenzione del comune (download)
CHIARA BELINGARDI, ANNA LISA PECORIELLO, Beni comuni spaziali in ambito urbano. Riflessioni per un regolamento (download)
GIULIA CUBADDA, MARCELLO TANCA, Beni comuni urbani e pratiche spontanee di riutilizzo di spazi “terzi”: riflessioni a margine di alcuni casi empirici (download)
GIORGIA IOVINO, Waterfronts as commons? On the redistribution effects of urban regeneration projects. Social practices and local public choice in a case study in Southern Italy (download)
MARCO VOLPINI, EMANUELE FRIXA, Commoning urbano e spazi comuni nell’Atene della crisi (download)
ALIOSCIA CASTRONOVO, Fabbriche recuperate e pratiche del comune nello spazio urbano (download)
LUCA RUGGIERO, TERESA GRAZIANO, Spazi occupati, produzione culturale e politiche di austerità in una città del Sud Italia (download)
MARCO PICONE, NOEMI GRANÀ, Commoning tra Brobdingnag e Laputa: il caso di Villa San Pio a Partinico (Palermo) (download)
CHIARA GIUBILARO, Spazi precari: pratiche di (un-)commoning urbano ai cantieri culturali alla Zisa di Palermo (download)
NICO BAZZOLI, La costruzione del comune nella città neoliberista: la dimensione costituente della lotta per la casa nella gentrificazione della Bolognina (download)
CESARE DI FELICIANTONIO, Commoning come pratica quotidiana di costruzione dell’alternativa alla razionalità neoliberista (download)
ANDREA SIMONE, I circoli territoriali del PD sulla frontiera del commoning? Il caso di Roma (download)
Sezione 3 – Produzione culturale e beni comuni
MASSIMILIANO TABUSI, Introduzione (download)
CLARA ARCHIBUGI, I centri sociali a Roma come “spazi comuni”. L’esemplarità come prassi istituente (download)
FRANCESCA AGOSTINELLI, Udine e Palazzo ConTemporaneo: un’esperienza creativa come pratica di cittadinanza (download)
FAUSTO DI QUARTO, Auto-organizzare gli spazi pubblici: il caso del Viaduto Santa Tereza a Belo Horizonte (Brasile) (download)
MICHELA LAZZERONI, Recupero di beni pubblici urbani e creazione di spazi condivisi per lo sviluppo della scienza e della cultura: il caso della Cittadella Galileiana a Pisa (download)
Sezione 4 – La gestione comune del verde urbano e periurbano
DONATA CASTAGNOLI, Introduzione (download)
GERMANA CITARELLA, L’orto urbano come strumento per una gestione collettiva e responsabile del verde pubblico (download)
GIULIANA QUATTRONE, Il verde pubblico urbano quale bene comune: esperienze di rigenerazione e gestione condivisa di vuoti urbani a verde (download)
ANDREA SALUSTRI, Pratiche di volontariato nella gestione e manutenzione del verde urbano: un caso di studio a Roma Capitale (download)
MARGHERITA CISANI, Il ruolo dei gruppi di cammino per una gestione condivisa dei paesaggi urbani: il caso di Bergamo (download)
Sezione 5 – Paesaggio e commons: da prodotto di attività collettive a bene comune per la sostenibilità
FEDERICO MARTELLOZZO, LUCA SIMONE RIZZO, Introduzione (download)
MARINA FUSCHI, VALENTINA EVANGELISTA, Il paesaggio urbano come processo di commoning: una lettura geografica (download)
MARIATERESA GATTULLO, Una nuova categoria di ricerca: il paesaggio come bene comune. Il caso dell’Alta Murgia Barese (download)
FAUSTO MARINCIONI, CRISTINA CASAREALE, Paesaggi belli e sicuri per una sostenibile riduzione del rischio disastri (download)
ANNA ROSA CANDURA, EMANUELE POLI, Sviluppo ed evoluzione del paesaggio Veneto: per un’efficace geografia economica nel territorio (download)
DANIEL SCREPANTI, Il paesaggio transgenico, la geografia del lavoro e lo sviluppo del modello sociale esistente. Una geografia dell’agricoltura nel Nord-ovest del Portogallo (download)
Sezione 6 – Ambiente, natura, socio-natura. Concetti e definizioni nuovi per una prospettiva di bene comune
ROBERTA GEMMITI, Introduzione (download)
FRANCESCO DE PASCALE, VALERIA DATTILO, FRANCESCO NEBBIA, ALESSANDRO AGUS, Geoetica e bene comune nell’era dell’antropocene (download)
ALESSANDRO BOLDO, RAFFAELLA FRESCHI, Dall’istituzionalismo ambientale alle pratiche dell’aver cura (download)
FRANCESCO MARIA OLIVIERI, DANIELE BISCONTINI, Beni comuni, partecipazione ed economia circolare. La relazione fra spiaggia e rifiuti (download)
ROSANNA DI BARTOLOMEI, MARCO ZITTI, LUIGI PERINI, LUCA SALVATI, Il diritto alla terra: consumo di suolo e crescita urbana in una regione mediterranea (download)
BERNARDO CARDINALE, ROSY SCARLATA, Le strategie europee per le macroregioni: la cooperazione territoriale e la tutela dei beni ambientali comuni (download)
Sezione 7 – Terra, mercato e politiche. La de-mercificazione passa per i commons?
MAURA BENEGIAMO, Introduzione (download)
GIUSEPPE CARIDI, Common ground. De-mercificare la risorsa suolo (download)
CARLO INVERARDI FERRI, Rifiuti comuni, recinzione delle terre e dominazione ecologica: accumulazione da spoliazione e riciclo informale a Pechino (download)
MATILDE CARABELLESE, La corsa alla terra vista dall’Argentina (download)
Sezione 8 – Green Act 2015 e il bene comune della montagna
ANTONIO CIASCHI, LUISA CARBONE, Green Act 2015 e il bene comune della montagna (download)
Sezione 9 – Il cibo è un bene comune?
GIACOMO PETTENATI, ALESSIA TOLDO, Introduzione (download)
GIACOMO PETTENATI, ALESSIA TOLDO, I sistemi territoriali del cibo: uno spazio di riflessione sui beni comuni (download)
NICOLETTA VARANI, SIMONE DE ANDREIS, La geopolitica del cibo e la questione della sicurezza alimentare. Il caso del Malawi (download)
Sezione 10 – Beni comuni, economie (alternative) e capitalismi
SIMONE CERRINA FERONI, Vite-lavori associate come nuovo koinos e welfare di community competenti (download)
MARIA STELLA CHIARUTTINI, I nuovi mercati dei capitali: bene comune o piattaforma privata? Il caso dell’exchange industry transatlantica fra rivoluzione tecnologica e deregulation (download)
GIANFRANCO BATTISTI, La moneta quale global common della postmodernità (download)
PIERLUIGI MAGISTRI, Il concetto di “bene comune” tra riflessioni geografiche e prospettive cristiane (download)
Sezione 11 – Sharing as commoning? I beni comuni nell’economia della condivisione
CARY YUNGMEE HENDRICKSON, VENERE STEFANIA SANNA, Introduction (download)
ALICE ALBANESE, Paesaggio collettivo. L’arte della condivisione (download)
ROBERTO SOMMELLA, Sboom, sappiamo ancora sostenere il cambiamento? (download)
VENERE STEFANIA SANNA, CARY YUNGMEE HENDRICKSON, The who, what and why of the sharing economy (download)
DONATELLA PRIVITERA, L’economia on demand. Un business a “casa di altri” (download)
Sezione 12 – Beni comuni, patrimonio culturale e turismo
ALESSIA MARIOTTI, Introduzione (download)
CARMEN BIZZARRI, Limiti e opportunità nella valorizzazione turistica dello heritage: il caso studio del Museo del tesoro di San Gennaro (download)
MARISA MALVASI, Per la valorizzazione di un borgo in decadenza. Il caso di Pietracamela (download)
GIUSEPPE MUTI, Dalla gestione integrata dei bacini all’istituzione di aree protette: il caso del sistema turistico del lago di Como (download)
LUCIANA LAZZERETTI, FRANCESCO CAPONE, NICCOLÒ INNOCENTI, The role of related variety and commons on heritage tourist destinations (download)
Sezione 13 – Beni comuni nelle aree di frontiera/aree di frontiera come beni comuni
RAFFAELLA COLETTI, Introduzione (download)
SIMONE BONAMICI, Riflessioni su strumenti e principi per gli usi dei fiumi internazionali (download)
GUIDO LUCARNO, Le pene-exclaves lungo il confine tra Piemonte e Canton Ticino. Problemi di gestione di territori periferici e marginali (download)
STEFANO DEL MEDICO, Paesaggi, arti, territori: una diversa vivibilità dei luoghi (download)
SILVIA DALZERO, Il limite perduto (download)
Sezione 14 – Commons e sapere geografico: informazioni libere, accessibili e generate dagli utenti
CRISTINA CAPINERI, Introduzione (download)
MARCO TONONI, DANIELE CODATO, SARA BONATI, ANTONELLA PIETTA, ORIA TALLONE, Mappe e dati geografici per la co-produzione della sostenibilità (download)
ANTONELLO ROMANO, User-generated data commons: spazi digitali ed esperienze urbane attraverso l’utilizzo di Open Geodata e di Voluntereed Geographic Information (download)
Sezione 15 – Beni comuni e forme di gestione: una relazione da esplorare
MARGHERITA CIERVO, DANIELA FESTA, Introduzione (download)
MARGHERITA CIERVO, Beni comuni: accesso alla risorsa e giustizia socio-spaziale. Il caso dell’acquedotto pugliese, SPA in house (download)
LORETTA MORAMARCO, Gestione pubblica e partecipata del bene comune acqua (download)
SANDRA ANNUNZIATA, MARA COSSU, CLAUDIA FARAONE, CARLOTTA FIORETTI, CLAUDIA MESCHIARI, VIOLA MORDENTI, ALICE SOTGIA, Schizofrenia lucida: la gestione del patrimonio in Italia tra retoriche del bel Paese, dismissione, distruzione e abbandono (download)
ROSARIO LEMBO, Il diritto umano all’acqua e la gestione come bene comune (download)
FABIO PARASCANDOLO, Sussistenza, usi civici e beni comuni: le comunità rurali sarde in prospettiva geostorica (download)
LUIGI SCROFANI, MARIA NICOLETTA ARISCO, I beni confiscati alle mafie, beni comuni per l’innovazione territoriale e la finalità sociale (download)
VALERIA CORRIERO, Gli atti costitutivi di vincoli di destinazione per la valorizzazione dei beni comuni (download)
GIACOMO BANDIERA, SIMONE BOZZATO, Bene comune territoriale e fondazione di partecipazione. Il caso studio Rione Terra, Pozzuoli (download)
Sezione 16 – Territori e immobili demaniali dismessi come beni comuni
ALESSANDRA MARIN, VALERIA LEONI, Introduzione (download)
FRANCESCO GASTALDI, FEDERICO CAMERIN, Rigenerazione urbana e processi di riutilizzo del patrimonio militare dismesso in Italia: questioni e problemi aperti (download)
ALESSANDRO SANTAROSSA, Un paese di primule e caserme. Una ricerca sulla dismissione del patrimonio militare del Friuli-Venezia Giulia (download)
ANNA MARIA COLAVITTI, SERGIO SERRA, ALESSIA USAI, Demanio militare e “beni comuni”: regolazione dei rapporti interistituzionali e coinvolgimento della società civile nei processi di valorizzazione della Regione Sardegna (download)
SERGIO PRATALI MAFFEI, Tra project financing e beni comuni: il caso di Forte Marghera a Venezia (download)
RAFFAELLA AFFERNI, CARLA FERRARIO, Da beni esclusivi a beni comuni. Il recupero delle ex caserme militari a Novara (download)
ANNA MARIA PIOLETTI, CECILIA LAZZAROTTO, La trasformazione della caserma degli alpini Testafochi (download)
IANIRA VASSALLO, Patrimoni contesi: l’esempio della Cavallerizza reale di Torino (download)
DANIELE PARAGANO, Da spazi militari a beni comuni, tra partecipazione e de-militarizzazione. Il caso del Parco di Centocelle (download)
ALESSANDRA CASU, Patrimoni demaniali del conflitto: riflessioni a margine (download)
Sezione 17 – Pubblico o comune? Questioni di governance
PATRIZIA ROMEI, Introduzione (download)
CLAUDIO DI GIOVANNANTONIO, MASSIMO TANCA, La promozione di modelli partecipati nella gestione delle terre collettive (download)
CHIARA FARNÈ FRATINI, JENS STISSING JENSEN,, Water governance transitions in Denmark: in between innovation of function and innovation of place (download)
MARCELLO TADINI, Il difficile equilibrio tra sviluppo competitivo e tutela dei beni comuni: il caso dell’aeroporto di Malpensa e del parco del Ticino (download)